Quel che resta. Scheletri e altri resti umani come beni culturali

AA.VV. | Il Mulino 2022
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Descrizione

Che provengano dalla preistoria o da epoche storiche, i resti umani racchiudono uno straordinario potenziale informativo per la nostra evoluzione bioculturale e per la ricostruzione delle storie di vita del passato. Costituiscono la base della ricerca scientifica in antropologia, ma sono anche di grande interesse per la museologia, per la didattica scolastica e universitaria, per la diffusione delle conoscenze scientifiche sulla natura umana. Rappresentano un vero e proprio archivio biologico delle popolazioni del passato, affiancandosi ai documenti a carattere storico e archeologico; assumono così, a pieno titolo, la valenza di «bene culturale». Nondimeno, quando si tratta di resti umani è necessario confrontarsi su diversi temi: che tipo di patrimonio culturale rappresentano? quali figure professionali e quali strutture sono adeguati a studiarli e a tutelarli? quali sono i limiti dell'indagine scientifica e della conservazione? come orientarsi nella formazione e nella disseminazione? L'assenza di chiarezza su questi temi può comportare - e, di fatto, ha comportato e comporta - una serie di problemi, con soluzioni solo di carattere generale, spesso non condivise, che si intrecciano con problemi di ordine religioso, etico e sociale, nonché politico.

Dettagli

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  • AA.VV.
  • Il Mulino
  • Percorsi
  • 2022
  • In commercio dal:
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  • EAN:
  • 21 ottobre 2022
  • 192 p.
  • ITA
  • 9788815299574

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