Non ci resta che crescere. Riforme: chi vince, chi perde, come farle

AA.VV. | Università Bocconi Editore 2011
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Descrizione

Perché in Italia, da oltre un decennio, si fa un gran parlare di riforme finendo per fare poco nulla? La risposta è apparentemente semplice: i potenziali vincitori non hanno voce presso partiti e parti sociali, mentre i potenziali sconfitti sanno bene come far pesare la loro influenza. Eppure, mai come in questa fase storica, i costi delle mancate riforme si fanno avvertire. L'Italia è un paese a rischio di "dolce declino", che ha smesso di crescere per la sua incapacità di adattare un modello di sviluppo e d'intervento pubblico nell'economia. Dal welfare al fisco, dalle liberalizzazioni alla scuola, alcuni esperti prendono di petto, con rigore e passione civile, quattro domande. Che cosa si può fare subito (e a costo zero) per rimettere in moto l'economia italiana? Che cosa nell'arco di due legislature? Quali interessi si oppongono alle riforme e come arginarli (o compensarli)? Quali interessi avrebbero tutto da guadagnare e come mobilitarli? tempi sono maturi perché ci si ponga l'obiettivo di passare dalle parole ai fatti, scommettendo sul consenso di quanti pagano i costi del mancato dinamismo, a partire da interessi diffusi, giovani, donne e neoborghesia del capitale umano.

Dettagli

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  • AA.VV.
  • Università Bocconi Editore
  • Itinerari
  • 2011
  • In commercio dal:
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  • EAN:
  • 19 settembre 2011
  • 194 p.
  • ITA
  • 9788883501807

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