Napoli russa

di Aleksej Kara-Murza | Sandro Teti Editore 2005
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Descrizione

Napoli e i suoi dintorni stupivano i visitatori venuti dal nord per la natura lussureggiante che richiamava i Tropici, e il golfo di Napoli, secondo un topos ricorrente nei resoconti di viaggio, veniva identificato col paradiso terrestre. Il cielo partenopeo appariva così insolitamente azzurro e luminoso che, osservò Gogol', «non esistevano colori in grado di rappresentarlo». Il verde della vegetazione, il riflesso dell'acqua, la visione notturna della volta celeste con le stelle cadenti e le scie delle comete, particolarmente frequenti ai primi del Novecento, catturavano poeti come E. Baratynskij e I. Annenkov e gli artisti russi di passaggio. Inesauribile fonte d'ispirazione fu anche il Vesuvio, elemento essenziale del paesaggio napoletano, una componente viva e visibile coi suoi bagliori, il fumo, i rivoli di lava che fuoriuscivano dal suo cratere. Ad affascinare era anche il tessuto urbano di Napoli così ricco di stratificazioni storiche e culturali e soggetto nel tempo a incessanti trasformazioni. Le innumerevoli chiese, i palazzi, i monasteri, i reperti dei suoi musei (primo fra tutti il Museo archeologico) venivano puntualmente annotati nei suoi resoconti dallo storico dell'arte Pavel Muratov che fu un osservatore instancabile della vita quotidiana partenopea e di ogni manifestazione della cultura popolare e che amava mescolarsi alla folla nei vicoli brulicanti di vita di via Toledo e assistere alle rappresentazioni popolari.

Dettagli

  • Autore:
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  • Anno edizione:
  • Aleksej Kara-Murza
  • Sandro Teti Editore
  • I russi e l'Italia
  • 2005
  • In commercio dal:
  • Pagine:
  • Lingua:
  • EAN:
  • 1 marzo 2005
  • 450 p.
  • ITA
  • 9788888249063

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