Descrizione
Più di duecento formule rallegranti e spesso sorprendenti, che nella tavola futurista assumono i contorni di un divertentissimo gioco di equilibrio tra forma, colore, gusto e sperimentazione, anche lessicale. Così le ricette diventano formule (denominate come opere d'arte), il cocktail è chiamato polibibita (da ordinare al quisibeve e non al bar), il sandwich prende il nome di traidue, il picnic di pranzoalsole, il dessert di peralzarsi. Tutto contribuisce ad esaltare l'esperienza creativa del cibo. L'abolizione della forchetta e del coltello rientra nella strategia gastronomica futurista per favorire il piacere tattile prelabiale. Viene inoltre consigliata l'aspersione di profumi, l'ascolto della poesia o della musica, il contrasto, in uno stesso piatto, di dolce-salato, caldo-freddo, la creazione di bocconi simultanei che hanno nella cucina futurista la funzione analogica e amplificante che le immagini hanno nella letteratura. A distanza di quasi un secolo queste creazioni, ardite e geniali, mantengono intatto tutto il loro spirito innovativo. "Tutte le persone abbiano la sensazione di mangiare, oltre che dei buoni cibi, anche delle opere d'arte..." (Marinetti).
Dettagli
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AA.VV.
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Arbor Sapientiae Editore
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Damnatio memoriae
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