Paradisi perduti. Paesaggi rinascimentali dell'utopia

di Borsellino Nino, Nino Borsellino | Liguori 2009

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Descrizione

Dalla Fabula di Poliziano all'Aminta di Tasso il teatro del Rinascimento ha proiettato fuori dalle corti e dalle città l'utopia di una felicità primitiva. Ma il primo scenario pastorale si chiude con la tragedia di Orfeo e Euridice, sempre compianta ma anche censurata. A questo sacrificio Borsellino restituisce il suo significato autentico, 'scandaloso' e perciò rimosso; alla numinosità di Pan restituisce il suo potere vitale, pervasivo e anche inquietante. Da una pulsione panica nasce l'Eden contadino di Ruzzante, ma anche l'erotismo dell'Aminta con la sua legge - S'ei piace, ei lice - prima moralizzata poi adottata da un libertinismo propagandato e praticato. Sono molti i 'paesaggi dell'utopia' pastorale e rurale. Quello evocato da Tasso è audace e malinconico: commemora la fine di un'illusione. Eppure ancora ispira nostalgie di paradisi perduti.

Dettagli

  • Autore:
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  • Anno edizione:
  • Borsellino Nino, Nino Borsellino
  • Liguori
  • Nuovo Medioevo
  • 2009
  • In commercio dal:
  • Pagine:
  • Lingua:
  • EAN:
  • 1 gennaio 2009
  • 75 p.
  • ITA
  • 9788820744489

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