Descrizione
Per chi intenda studiare i meccanismi della censura teatrale nel secolo XIX, Roma rappresenta sicuramente un osservatorio privilegiato, per la presenza di un articolato sistema di censura e di controllo preventivo e repressivo delle produzioni teatrali, nel quale particolare importanza rivestiva, accanto al politico, l'aspetto religioso e morale. Una produzione teatrale, prima di andare in scena, doveva passare un esame triplice, addirittura quadruplice nel caso che se ne volesse stampare il libretto o il programma. Ciò che le autorità ecclesiastiche e politiche temevano era la sua capacità di influenzare gli spiriti più sensibili e facilmente infiammabili. Altrettanto funesta era considerata l'esposizione del corpo degli attori, dei cantanti e soprattutto dei danzatori, in particolare delle donne, che per il solo fatto di esporre se stesse in pubblico, contravvenendo alla regola che le voleva relegate nello spazio domestico e alla consegna del pudore e della riservatezza, si riteneva concentrassero in sé tutte le possibili nefandezze. Grazie ad un accurato lavoro di ricerca sul campo e sulla base dei documenti rintracciati, Ornella Di Tondo ricostruisce quel particolare momento storico e individua le principali modalità attuate dai censori per neutralizzare nei balli da loro esaminati qualsiasi elemento considerato non idoneo, nello sforzo di imporre una gestualità e un tipo di movimento "ordinato", scevro di connotazioni sgradite, disciplinando così l'arte della danza.
Dettagli
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Ornella Di Tondo, Di Tondo Ornella
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UTET Università
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Tracce di Tersicore
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2008
- In commercio dal:
- Pagine:
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- EAN:
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20 novembre 2008
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Numero di pagine sconosciuto
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ITA
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9788860082336