Sette giorni fra mille anni

di Robert Graves | Nottetempo 2015
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Descrizione

In una lettera a James Reeves del maggio 1949 Graves è chiaro sul senso di "Sette giorni fra mille anni": "Riguarda il problema del male: quanto male è necessario per una buona vita". Nel mondo di Nuova Creta, che capitolo dopo capitolo diventa per Graves sempre meno accettabile, "il problema è che c'è sempre una nostalgia del male", come scrive, in un'altra lettera, quand'è a un terzo della stesura. Se l'utopia scientifica è il bersaglio di Huxley nel "Mondo nuovo" e quella comunista è l'obiettivo di Orwell in "1984", forse non c'è un bersaglio di questa distopia che non sia proprio l'utopia. Il vero male sta nell'immaginare che i problemi si risolvano. Solo il passato elargisce futuro. Solo il dolore crea amore e solo la sventura regala saggezza. Senza il male non c'è poesia. Lo scrittore è un seme di dolore, che dona al lettore un raccolto di dolore, facendogli coltivare così saggezza e amore. Postfazione di Silvia Ronchey.

Dettagli

  • Autore:
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  • Anno edizione:
  • Robert Graves
  • Nottetempo
  • Narrativa
  • 2015
  • In commercio dal:
  • Pagine:
  • Lingua:
  • EAN:
  • 5 marzo 2015
  • 352 p.
  • ITA
  • 9788874525379

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