Il Pci nelle Marche dalle origini al «partito nuovo». (1919-1945)

di Papini Massimo, Lucioli Roberto, Massacesi Simone | Affinità Elettive Edizioni 2022
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Descrizione

Un partito che nasce sulle radici del sovversivismo nel giro di un paio di anni (dal 1921 al 1923) si trova a perdere la prima generazione di dirigenti (chi cambia città e chi va in esilio) per l'avvento del regime fascista. Eppure qualcosa è stato fatto se nelle elezioni del 1924 viene comunque eletto un deputato. Alcuni giovani prendono in mano il testimone e tra carcere, esilio e confino riescono a mantenere in vita una sorta di organizzazione, la quale nel 1938 vede crescere le adesioni. La Guerra di Spagna è il vero punto di svolta. Nella Resistenza i comunisti provano ad avere l'egemonia politica senza molto successo. L'unità con gli altri partiti è però un punto fermo della politica dopo la Liberazione, allorché i vari Cappellini, Molinelli, Marcucci e Adele Bei hanno l'incarico di spiegare cosa sia il partito nuovo. Vi sono alcune resistenze, anche per le radici sovversive mai sopite, ma alla fine tutti accettano la novità: da partito delle avanguardie operaie a partito del popolo.

Dettagli

  • Autore:
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  • Anno edizione:
  • Papini Massimo, Lucioli Roberto, Massacesi Simone
  • Affinità Elettive Edizioni
  • Storia, storie
  • 2022
  • In commercio dal:
  • Pagine:
  • Lingua:
  • EAN:
  • 31 gennaio 2022
  • 290 p.
  • ITA
  • 9788873265696

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