Descrizione
Plauto, attraverso Tossilo (un personaggio del Persa), sosteneva che nascere in una cucina equivalesse a iniziare la vita sotto i migliori auspici in quanto essa era un luogo caldo ed accogliente, un luogo dove era quasi sempre acceso il fuoco e si cucinava il cibo: insomma, un luogo di benessere. Di cucina, anche intesa come téchne, si parla in questo saggio, che illustra uno degli aspetti più accattivanti e curiosi della vita degli antichi Greci e Romani, ovvero il loro rapporto con il cibo, anche attraverso le parole di famosi autori classici (tradotte e commentate), che, come tessere di un mosaico, compongono un quadro vivido e, per molti versi, inedito del mondo antico. Secondo un approccio antropologico e sociologico, oltre che filologico, non si raccontano le abitudini culinarie di singoli scrittori, bensì quelle di un mondo nella sua globalità: grecità e romanità, due modi di essere e di pensare; Greci e Romani, nostri lontani vicini. Si è cercato di mantenere un livello che fosse scientifico (ma non accademicamente ossificato) e divulgativo insieme, ad eccezione delle pagine prolusive, in cui c'è qualche divagazione personale sul grande tema della cucina, che, proprio come la letteratura, è un'intrigante nonché intricata forma di esplorazione del reale e delle emozioni.
Dettagli
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Marcianum Press
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Studi storici
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2025
- In commercio dal:
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6 giugno 2025
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240 p.
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ITA
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9791256270569