Descrizione
Non ci si faccia ingannare dall'esiguità di questa raccolta di liriche. C'è qui una visione desolata della condizione umana, dove la natura - imbestiata, infestata da lemuri, corrotta dalle muffe - si presenta al poeta come una orrenda anfibologia, quando "nulla resta tra lui e la cosa, / soltanto il suo immobile stare / davanti all'occhio del cadavere che lo sveglia". Allora i parlamenti "disciplinano massacri", il "germe del maschio" è sotterrato per sempre "nei fondali della vita", "appena uscito dalla camera del morto / il figlio va alla danza e s'innamora". Perciò il poeta non può rinunciare alla sua antica vocazione orfica ed ermetica, di psicagogo e, lui che sa, invita e guida al viaggio metamorfico nel "fuoco delle cose", all'andata nell'Ade dei nostri morti e ritorno: "A coloro che da sempre dal fondo tuo ti guardano, / a quelle presenze etiche e d'abisso / che ti indicano percorsi instabili, rovine e durature soste, / non resistere, ma seguile, fin dove, / giunto a un presidio siano nel bosco, / ti ritroverai ad andare nel rogo delle cose". Così, nella mirabile Vormingo che chiude il volume come un "piccolo testamento", si potranno leggere parole di liberazione e difesa.
Dettagli
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Roberto Bartoli, Bartoli Roberto
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Effigie
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Le stellefilanti
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2006
- In commercio dal:
- Pagine:
- Lingua:
- EAN:
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29 maggio 2006
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43 p.
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ITA
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9788889416372